La nostra Cooperativa

Siamo a Roma dal 1993, dove gestiamo diverse Botteghe del Mondo, negozi specializzati nella vendita di prodotti del Commercio Equo e Solidale, luoghi dove trovare non solo merci, ma idee e spunti di riflessione sullo sviluppo sostenibile, sulla finanza etica, sulla giustizia sociale ed economica e sul consumo responsabile.

il cda

 

Il 6 giugno 2022 nella Bottega di Via Cinigiano è stato eletto, per acclamazione, il nuovo Consiglio di Amministrazione!

sara rendina

Presidentessa della Cooperativa

Socia fondatrice di Niente Troppo dopo un lungo periodo di assenza dalla vita attiva della cooperativa in cui mi sono occupata di restauro di opere d’arte, di laboratori sullo sviluppo del processo creativo con i bambini e dei miei due splendidi figli – eccomi al mio secondo mandato nel cda…chi l’avrebbe mai detto! Il contesto globale di questi anni e le ricadute concrete che abbiamo tutti chiaramente sotto gli occhi, non sono ancora riuscite a farci voltare lo sguardo da un’altra parte, nonostante la grande fatica per rimanere in piedi. Il sostegno delle persone e dei volontari che hanno continuato a frequentare e a sostenere le attività delle botteghe di quartiere è stato fondamentale, ci ha dato e continua a dare l’entusiasmo per andare avanti in ‘direzione ostinata e contraria’ verrebbe proprio da dire – citando il meraviglioso De Andrè! Eccoci ancora qui allora, con un cda nuovo pronto ad affrontare al meglio questo triennio a venire con rinnovata partecipazione. …Certo che se in questi prossimi tre anni, dovesse realizzarsi anche l’invasione delle cavallette potremmo interpretarlo come un segnale chiaro per mettere in discussione la mia presenza nel cda di questa cooperativa non credete!? O forse in maniera creativa potremmo lanciare l’idea di una nuova linea di novel food sostenibile che a pensarci bene potrebbe diventare la vera, grande svolta di questa cooperativa!!

 

Francesca grassi

Vice Presidentessa

Sì, sono ancora io… se 3 anni fa la mia foto mi riprendeva in bottega, quest’anno sono davanti al muro di Berlino diventato una tela d’artista.  Questo nuovo mandato vorrei che partisse con un’ispirazione al cambiamento. Con il pensiero che davvero si può lavorare per un mondo migliore, e che il commercio equo e solidale sia una parte fondamentale di questo cambiamento. Ho iniziato associandomi a Pangea nel 1991, poi nel 1993 abbiamo fondato la Cooperativa e quando ci siamo fusi con Niente Troppo siamo rimasti sempre un bel gruppo di persone che ha superato insieme ostacoli ed ha raggiunto obiettivi, mai scontati. Riflettevamo ora che quando si parlava di rispetto e dignità della persona, sostenibilità della vita e dell’ambiente, di biodiversità, di acquisti consapevoli e consumo critico, troppo spesso ci siamo sentiti come se tutto questo facesse parte di un altro mondo. Ora che questi argomenti sono popolari vorrei che anche il Fair Trade diventasse non solo comprensibile, ma così diffuso da sostituire le forme di commercio che non rispettano i diritti delle persone e dell’ambiente. Vorrei tanto che il nostro testimone passi alle nuove generazioni così consapevoli dell’impatto che hanno le nostre azioni sulla vita che ci circonda.

Giulio mulas

Socio Volontario

Sono in pensione dopo oltre quarant’anni di attività nella promozione delle esportazioni italiane in giro per il mondo. Nei periodi in cui ho vissuto a Roma, e nel tempo libero disponibile, ho cercato di dare una mano come socio-volontario agli amici di Pangea-Niente troppo, che ammiro per il loro entusiasmo ed impegno. In quanto consumatore “attivo” e promotore del commercio equo e solidale, ho sempre ritenuto che ciascuno di noi riesce ad esprimere ed affermare le proprie opinioni più con i comportamenti quotidiani e con le scelte di consumo, che con il voto. Adesso che ho un po’ più di tempo libero, vorrei contribuire a rafforzare i buoni risultati ottenuti dal CdA uscente. In questi giorni mi sto divorando il libro di Franceschini “Consumi o scegli” che mi incoraggia a coinvolgere maggiormente i soci attuali, possibilmente aumentandoli di numero ed intercettando i “consumattivisti” nelle nostre botteghe, per farne sempre più dei poli propulsori del commercio equo.